Venerdì 27 sett ore 21.00

Teatro Modena

I Mosaiciscj

Spettacolo teatrale del Teatro Incerto di e con Fabiano Fantini, Claudio Moretti, Elvio Scruzzi. Produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG / Teatro Incerto


Il Teatro Incerto, composto da Fabiano Fantini, Elvio Scruzzi e Claudio Moretti, nasce nel 1982 a Gradisca di Sedegliano (UD). Dopo aver frequentato vari corsi di Tecnica del Movimento, Dizione e Fonetica, ricerca del proprio personaggio comico, acrobatica e realizzato i primi spettacoli dedicati principalmente alla figura del Clown, alcuni suoi componenti, nel 1986, hanno l'opportunità di frequentare la Scuola Irfop, per attori, Fare Teatro, organizzata dal Centro Servizi e Spettacoli di Udine-Teatro Stabile di Innovazione del FVG. Nel 1989 conseguono il diploma. Fra i loro maestri, insegnanti e registi vanno citati Elio De Capitani, Massimo Navone, Gigi Dall'Aglio, Giuseppe Bevilacqua, Marco Baliani, Rita Maffei. In trentatré anni di attività hanno realizzato molteplici spettacoli; vanno ricordati Le Scarpe prendono Piede con oltre 500 repliche, la trilogia Four Laris Dentri, Forest, Don Chisciotte, Garage 77, Predis, In cunfin di vite, S-glaçât, Blanc, Guarnerius, Cumbinin, Spierduts…. La collana Per il Teatro e la Casa editrice KappaVu hanno pubblicato diversi loro testi teatrali. Hanno vinto il premio Valle d'Aosta al Festival del Libro di Torino (2005) con il testo Isoke. Ricevono una menzione speciale al premio Moret d'Aur e un altro riconoscimento al Premio Candoni per il testo Une Piçule robe. Hanno recitato in ogni angolo del Friuli Venezia Giulia, in diverse località italiane, europee e d'oltre oceano. Rai regione, Telefriuli e Free Tv hanno mandato in onda le registrazioni di alcune loro rappresentazioni. Hanno lavorato a Radio Onde Furlane e Radio Rai e realizzato oltre 500 spot pubblicitari. Hanno collaborato con vari Enti, fra i quali l'Università di Udine e la Civica Accademia teatrale 'Nico Pepe'.

 

I Mosaiciscj narra, in forma di racconto drammatizzato, la Storia, i segreti, il significato più recondito dei mosaici della Basilica di Aquileia. Maqor, un povero mosaicista, riceve dal vescovo Teodoro l'incarico di realizzare un mosaico per ringraziare il Signore dell'avvenuta liberazione dalla schiavitù di tutti i cristiani fino ad allora perseguitati. Siamo intorno al 313 d.c. Magor si rende conto che l'impresa, per lui, è impossibile, anche perché non riesce a comprendere il significato di quei disegni. In suo aiuto si presentano due strane figure, Gabriel e Tartatuk, che lo stimoleranno, in modi diversi, a proseguire il lavoro.