Venerdì 10 ottobre ore 18.00

Turriaco, Sala Nilde Iotti, piazza Libertà

Donne e inclusione nello sport

Luca Grion, docente presso l'Università degli Studi di Udine di Etica della cura e pedagogia generale, presenta   (Erickson, 2025), dialoga con Maurizio Zorba docente di Scienze motorie e sportiva

 

«Lo dico chiaramente: sono confusa. Arranco e vacillo a esprimere un'opinione sulla lotta per l'inclusione delle donne — e con esse, oggi, della atlets intersex e transgender - nel mondo dello sport». Pref. Alessia Trost

La storia della velocista sudafricana Caster Semenya, quella della pugile algerina Imane Khelif e di tante altre atlete intersex e transgender hanno acceso un dibattito complesso e spesso infuo-cato: possono competere nelle categorie femminili? E, se sì, a quali condizioni? Non esistono risposte semplici, né soluzioni che mettano tutti d'accordo. In gioco non ci sono solo medaglie e record, ma il diritto di ogni atleta a sentirsi riconosciuta e accolta. Agonismo, inclusione ed equità sono valori fondamentali dello sport, ma nella pratica sembrano entrare in conflitto. Come garantire un campo di gara che sia al tempo stesso giusto e inclusivo? Questo libro esplora il tema con rigore e sensibilità, offrendo strumenti per comprendere una delle sfide più attuali dello sport contemporaneo.

  Luca Grion è docente presso l'Università degli Studi di Udine di Etica della cura e pedagogia generale, Etica della comunicazione, Filosofia morale. È stato direttore del Centro Studi Jaques Maritain e ha diretto "Anthropologica. Annuario di studi filosofici". I suoi interessi vertono sui temi della metafisica classica ai quali affianca l'attenzione per la riflessione etica e per l'antropologia filosofica.

Tra le sue opere: Rivelazione e conoscenza (con Giovanni Grandi, Rubettino, 2007); Persi nel labirinto. Etica e antropologia alla prova del naturalismo (Mimesis, 2012); Anthropologica. Annuario di studi filosofici (La scuola, 2012); La filosofia del running (Mimesis, 2019); Chi ha paura del postumano? Vademecum dell'uomo 2.0 (Mimesis, 2021); Il senso dello sport. Valori, agonismo, inclusione (Mimesis, 2022); Orizzonti sportivi. Epos, ethos, paideia, polis (AVE, 2023; (S)confini. La lotta delle donne per l'inclusione sport (Erickson, 2025)

 

Venerdì 17 ottobre ore 18.00

Turriaco, Sala Nilde Iotti, piazza Libertà

Anna, Libera dalla mafia

Alessandra Ziniti, inviata de “La Repubblica”, presenta Libera. Storia di Anna (Fuoriscena, 2025), dialoga con gli studenti del Polo liceale di Gorizia

 

Anna è una donna in fuga, e il suo vero nome non lo sapremo mai. Da oltre un decennio lotta per sfuggire alla sua famiglia, che occupa i vertici della criminalità calabrese e non le perdona la sua scelta di libertà. Dopo l’assassinio del marito – una «lupara bianca» – Anna è rimasta sola con le sue due figlie, decisa a proteggerle da un destino già scritto. Senza segreti da rivelare, lo Stato non può offrirle protezione; per lei, legalmente, il cambio di identità non è possibile e la sua libertà rimane appesa a un filo. Questa è la storia straordinaria di una donna che ha rischiato tutto per conquistarsi un futuro diverso: per quattro volte l’hanno trovata, per quattro volte lei e le sue figlie hanno dovuto abbandonare ogni cosa e ricominciare da capo. Ogni giorno è una battaglia, ma in don Luigi Ciotti e nella rete di «Libera» Anna ha trovato un’ancora di salvezza. È stata proprio la volontà di sostenerla nella sua ricerca di una nuova vita ad aver aperto la strada allo sviluppo del programma «Liberi di scegliere», che oggi offre sostegno a donne e minori in fuga dalle famiglie mafiose. Grazie a questo fondamentale supporto, oggi la figlia maggiore di Anna studia per diventare giudice penale minorile e difendere giovani con storie simili alla sua. Un racconto di coraggio, resistenza e libertà: la testimonianza unica di un mondo incredibile e sconosciuto, svelato per la prima volta. Persone come Anna, secondo la legge, non hanno nulla da offrire allo Stato per guadagnarsi la sua protezione. La loro, sottolinea don Ciotti, è però una testimonianza fondamentale: «Anche se non incide sul piano giudiziario, è preziosissima su quello simbolico: dà un esempio, traccia una strada, può seminare dubbi fecondi nei contesti dove avviene. Crea uno strappo dentro il tessuto compatto della subcultura mafiosa».

   Alessandra Ziniti è inviata de la Repubblica. Ha iniziato la sua carriera in Sicilia seguendo per trent'anni prima le cronache di mafia, le stragi e i grandi processi, poi il tema dell'immigrazione. Adesso segue la cronaca nazionale e l'attività del ministero dell'Interno. Con Francesco Viviano ha scritto diversi saggi di attualità tra cui: I misteri dell’agenda rossa (Aliberti, 2010) e Alfano, biografia non autorizzata (Editori Internazionali Riuniti, 2011). Per Imprimatur ha firmato il libro Il coraggio delle donne con il quale ha vinto il premio “Targa Il Molinello per il giornalismo”. È stata “Cronista dell’anno” nel 2008.

 

Venerdì 24 ottobre ore 18.00

Turriaco, Sala Nilde Iotti, piazza Libertà

Giornalismo e disabilità

Nico Piro, inviato RAI TG3, scrittore e documentarista nelle zone di guerra, presenta Uno strano dono. Storia di un giornalista di guerra che ha imparato a far pace con la disabilità (Solferino, 2024), dialoga con gli studenti del Polo liceale di Gorizia

 

«Sono nato così, morirò così, e qualsiasi cosa abbia fatto nella mia vita, l’ho sempre fatta così come sono. E credetemi: ho messo la faccia dove molti di voi normali non mettereste nemmeno i piedi.» Nico Piro è un giornalista di guerra che è stato sui fronti più difficili del mondo contemporaneo: dall’Afghanistan al Donbass. Ma è anche uno dei pochi inviati in area di crisi con una disabilità motoria che lo accompagna dalla nascita e di cui fino ad ora non aveva voluto parlare. Una scelta caparbia cui ha tenuto fede per evitare che il giudizio sul suo lavoro fosse influenzato. Ma dopo quasi trentacinque anni di carriera per la prima volta ha deciso di raccontare la sua condizione, in un memoir tagliente e toccante in cui racconta come ha imparato a convivere con questa «diversità», e come un problema dalla nascita si può trasformare in «uno strano dono» che ti fa apprezzare la vita e ti porta a viverla al meglio. Tra una missione in Afghanistan e un viaggio sulle navi che soccorrono i migranti, tra una gara paralimpica di tiro a segno e un’immersione in acque profonde, assistiamo a una battaglia quotidiana per la normalità contro tutti i pregiudizi e gli ostacoli che la impediscono. Il suo libro è una denuncia vibrante indirizzata a coloro che ci governano, ma non è mai un lamento vittimista. La sua storia, pur carica di sofferenza, lo è altrettanto di speranza: la riprova che non esistono limiti invalicabili per realizzare i propri sogni.

   Nico Piro è un inviato del Tg3, scrittore e documentarista. Ha concentrato i suoi sforzi nel testimoniare il destino degli ultimi, delle vittime delle crisi, dai conflitti alle migrazioni. Ha ricevuto dozzine di premi in Italia e nel mondo, tra questi: il Premio Ilaria Alpi, il Maria Grazia Cutuli, il Premio Luchetta, il Premio Speciale della Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin, il Premio Antonio Russo, il Premiolino, il Premio Alberto Jacoviello, il Paolo Frajese, il riconoscimento Mimmo Beneventano, il Premio Colombe d’Oro. Tra i suoi libri: Se vuoi la pace conosci la guerra (HarperCollins); Kabul, crocevia del mondo e Maledetti pacifisti (People).

 

Venerdì 31 ottobre ore 18.00

Turriaco, Sala Nilde Iotti, piazza Libertà

I disconosciuti

Francesco Della Puppa, docente sociologia Università Cà Foscari Venezia, presenta la graphic novel I disconosciuti. Vivere e sopravvivere al di fuori (Becco Giallo, 2024), dialoga con Luca Meneghesso, educatore e insegnante di sostegno.

 

“Questo Ethnographic Novel ricostruisce efficacemente quanto abbiamo spesso dovuto toccare con mano nella nostra esperienza di ricercatori militanti: la deriva delle vite di scarto e la marginalità estrema che sperimenta chi finisce nel tritacarne dei campi dalle mille sigle.” dalla prefazione di Agostino PetrilloQ

Dove vivono i rifugiati? E come lavorano i richiedenti asilo?

Non tutti rientrano nel sistema d’accoglienza istituzionale: qualcuno non c’è mai stato, altri ne sono usciti più o meno volontariamente. Anna, ricercatrice precaria, ne intervista alcuni per capire le loro traiettorie di vita e riflettere sui limiti del sistema di accoglienza e sugli effetti che esso produce.ue

  Francesco Della Puppa è professore associato di Sociologia generale presso il Dipartimento di Filosofia e Beni culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ha conseguito il suo dottorato in Scienze sociali presso l’Università di Padova. Svolge attività di ricerca e insegnamento nell’ambito delle migrazioni internazionali e dell’asilo, delle famiglie immigrate e del ricongiungimento familiare, della costruzione sociale del genere e delle trasformazioni della mascolinità nell’esperienza migratoria, delle trasformazioni del lavoro e del terziario digitalizzato, delle onward migration e della «diaspora bangladese» in Europa. È interessato alle scienze sociali a fumetti e all’ethno-graphic novel ed è impegnato a stringere relazioni accademiche, scientifiche, sociali, umane con Cuba.